Martina Zena

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Racconti di viaggio in Camera Lucida

Illustrazioni


Il viaggio come momento di scoperta è fonte inesauribile di idee, storie e suggestioni.

Da diverso tempo viaggio con la camera lucida, uno strumento che inizialmente ho utilizzato per ritratti e sessioni di disegno dal vivo. L’uso di questo strumento mi ha portato a sviluppare una nuova traccia grafica (oltre ad un approccio al lavoro di animazione) che emula l’azione dello sguardo che “tocca” senza soluzione di continuità tutto quello che si ritrova davanti.
Il legame che questo strumento crea tra il soggetto disegnato e il disegnatore mi ha spinto a portare “fuori” questo strumento per vedere il tipo di relazione che può instaurare con i luoghi e le realtà che nei miei viaggi mi ritrovo a scoprire.
   



La volontà di far riemergere la curiosità che spingeva i giovani figli di aristoscratici dell’Ottocento (oggi un privilegio di maggiore respiro grazie alle compagnie di viaggio low cost e alle possibilità di sharing) a viaggiare, trovando nel viaggio stesso il valore fondamentale che soddisfa il desiderio di ricerca, evasione, divertimento e conoscenza mi ha spinto a cambiare il mezzo con cui fisso memorie e ricordi.

Gli strumenti del disegnatore in viaggio sono elementi che condizionano tempi e modi di realizzazione. Dall’ottocento le nuove tecnologie hanno sempre di più portato a velocizzare il modo con cui è possibile rappresentare il reale e oggi siamo nel pieno della fotografia digitale, incarnata sempre più dal proprio telefono, dove non si richiede un momento di analisi approfondita ma di rapida archiviazione e memorizzazione.



La riscoperta di uno strumento come la camera lucida ha risvegliato legami con lo spazio spesso assopiti.
I tempi di esecuzione si sono dilatati, mantenendo
un elemento di freschezza e di affidabilità grazie alle caratteristiche di questo strumento.

È così che si riscopre nel tempo del viaggio il “tempo per disegnare”.